Marisa Marconi

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  Di tanta luna sono i fianchi
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  Dicendo ciò sparì
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  Dimmi vengo, vengo, vengo
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  Dove e come palpita il mio io
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  E ancor più amarti
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  E come s’affonda nell’acqua
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  È dolce e danza, dal suolo al firmamento
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  È finito l’inverno, ormai
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  E il tempo della gioventù fuggì
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  E per raccogliere la tua vita si fece fiume
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  E quale mano afferra il fuoco?
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  È tuo, è della città, è della notte

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